Articolo di Sofia Lincos e di Giuseppe Stilo
Tra fine ottobre e inizio novembre, in Francia si è tornato a parlare parecchio di traffico d’organi e di furti di reni. A innescare questa ripresa è stata, il 22 ottobre, un’utente di instagram che ha postato un video visto da migliaia di follower prima che diventasse non più accessibile. Su Instagram le stories si cancellano automaticamente dopo 24 ore, ma il filmato è ancora disponibile sulle numerose pagine Facebook e canali Youtube che l’hanno ripreso. Se ne può vedere una copia qui o qui.
Sguardo verso la telecamera, la donna - un’estetista dell’Ile de France seguita da oltre 14000 utenti, con un leggero accento nordafricano - racconta un fatto accaduto a un’amica di sua cognata, “Tifanny”. Il racconto è quello più classico delle leggende metropolitane sul tema:
Tifanny stava passando la serata con una sua amica. Hanno incontrato dei ragazzi [...] Lei ha passato la serata con loro, e il mattino dopo si è risvegliata in una vasca riempita di ghiaccio, completamente nuda. Chiaramente, lei era in stato di choc, e vede che sul suo polso ci sono scritte delle parole: “Quando vi risvegliate, chiamate il 15” [il numero delle emergenze in Francia, NdR].
Durante la chiamata l’operatore le chiede di prestare attenzione a qualsiasi segno sul corpo:
Le chiedono se era stata violentata, lei dice “no, francamente non credo”. [...] Si guarda la parte interna del braccio, aveva il segno di una puntura. [...] Si passa la mano sul dorso, sente che ha una medicazione sulla parte inferiore della schiena. Le dicono di non muoversi, che arrivano subito.
La donna non sa dove si trova, è in un hotel, e per rintracciarla devono geolocalizzarla tramite il cellulare. La portano all’ospedale, dove scopre che le hanno sottratto entrambi i reni.
Hanno dovuto operarla d’urgenza perché c’è il rischio di infezione e anche di emorragia se la sutura è fatta male. In realtà questa era fatta molto bene: ogni Paese ha il suo modo per mettere i punti, e in quel caso le suture erano state fatte da un chirurgo francese. [...] La ragazza fa la dialisi quattro volte a settimana e le hanno rovinato la vita, tutto perché lei è stata ingenua e perché ha avuto un “buon feeling” con dei ragazzi durante una serata.
Alla fine, il commento della ragazza:
Quando mia cognata mi ha raccontato questa cosa sono rimasta choccata. Sappiate che è successo a Parigi, e la polizia ha detto alla ragazza in questione che questa cosa succede almeno una volta alla settimana. Quindi fate attenzione, ragazze, e soprattutto non perdete mai di vista il vostro bicchiere, perché penso che sia stata drogata.
Alcuni quotidiani francesi come Liberation e FranceInfo hanno cercato di contattare l’autrice del video, che si è detta stupita dalla viralità del suo post e poco interessata a parlare con i giornalisti o a fornir loro le generalità della vittima. La prefettura di Parigi si è rifiutata di commentare il racconto, ma fonti interne all’amministrazione hanno riferito a Liberation che il video non aveva dato luogo a nessuna ulteriore indagine.
La reticenza delle autorità è comprensibile: il racconto della donna ricalca una delle più classiche leggende sul traffico d’organi, ed è interessante vedere come il canovaccio sia praticamente immutato dal 1990. La si confronti, ad esempio, con questa storia, raccolta dal folklorista Jan Brunvand e riportata da Paolo Toselli nel suo La famosa invasione delle vipere volanti (Ledizioni, Milano, 2019):
La storia narra di un gruppo di ragazzi che vanno a New York per un week-end di svago. Uno di loro è attratto da una donna che incontra in un bar, e informa i suoi compagni che avrebbe trascorso la notte con lei. Questi non hanno avuto più sue notizie fino alla sera del giorno dopo quando lui si rifece vivo per telefono: “Penso di essere nell’hotel tal dei tali, nella camera numero X, ma c’è qualcosa che non va e fareste meglio a venire per portarmi via”. Quando gli amici arrivano all’hotel, trovano il ragazzo a letto con le lenzuola sporche di sangue, cosicché lo portano velocemente in un ospedale. Qui, i medici scoprono che all’uomo, dopo essere stato drogato, era stato asportato un rene, allo scopo di venderlo sul mercato clandestino degli organi umani.
Ancora più simile alla nostra, la storia riportata in una catena di sant’Antonio in circolazione negli Stati Uniti intorno al 2004:
Cari amici, vi scrivo per mettervi in guardia contro una nuova serie di crimini che prende di mira i commessi viaggiatori [...]. Il crimine ha inizio quando un commesso viaggiatore si reca al bar dell'albergo per bere qualcosa alla fine di una giornata di lavoro. Una donna lo avvicina mentre siede da solo al banco, e gli offre un drink. L'ultima cosa che il viaggiatore ricorda, prima di risvegliarsi nella vasca da bagno della sua stanza immerso nel ghiaccio fino al collo, è di star bevendo quel drink. C'è un biglietto attaccato col nastro adesivo sul muro che gli dice di non muoversi e di chiamare il 911. Un telefono è posto a questo scopo su un tavolino vicino alla vasca. Il commesso viaggiatore chiama il 911, che è abituato a questo particolare crimine. L'operatore del 911 chiede al commesso viaggiatore di toccarsi la schiena molto lentamente e con grande attenzione, e di verificare se c'è un tubo di gomma che sporge dalla parte bassa della schiena. Il commesso viaggiatore trova il tubo e risponde "Sì." L'operatore del 911 risponde di rimanere immobile, e gli dice che un'ambulanza è già in arrivo. L'operatore sa che entrambi i reni del commesso viaggiatore sono stati sottratti. [...]
La vasca, il ghiaccio, il biglietto… Unica concessione alle ultime novità tecnologiche, il cellulare della vittima che sostituisce l’obsoleto telefono fisso sistemato sul tavolino di fianco alla vasca (in altre versioni, l’incontro con il futuro ladro di reni è combinato tramite un’app di incontri, nella miglior tradizione delle leggende sui Bad Tinder Dates).
Il CeRaVoLC si è occupato spesso di leggende relative al traffico d’organi: ulteriori informazioni sono disponibili nei libri di Paolo Toselli La famosa invasione delle vipere volanti e Storie di ordinaria falsità, oppure nei numeri di Tutte Storie 1, 2, 3 e 8. In Francia, nel marzo 2019, voci di questo tipo (anche se meno strutturate) hanno portato ad aggressioni e tentativi di linciaggio contro la minoranza rom, accusata di rapire donne e bambini con un furgone bianco per alimentare il traffico d’organi. Sempre in Francia, altre voci sono state raccolte dalla folklorista Véronique Campion-Vincent, che ne ha parlato nel suo La légende des vols d'organes e in diversi altri saggi e pubblicazioni (ricordiamo, tra queste, Organ Theft Narratives, Western Folklore, vol. 56 n.1, 1997).
Che il motivo del rene rubato rimanga tuttora un tema assai vivo in tutta la francofonia, del resto, era stato confermato a fine 2018 da una voce diffusasi in Africa. Il forte aumento delle tasse d’iscrizione universitarie per gli studenti extra-UE deciso dal governo francese aveva suscitato preoccupazione nei Paesi africani più legati a Parigi. Per reazione, il sito tunisino LerPresse aveva pubblicato un articolo chiaramente parodistico in cui si annunciava che le autorità francesi avrebbero chiesto ai futuri studenti un rene come cauzione, per coprire tasse e altre spese. Era accompagnato dall'illustrazione che vedete qui in evidenza.
Sebbene le intenzioni degli autori fossero chiarissime - sorridere ironicamente della situazione creatasi - un certo numero di lettori aveva preso sul serio la notizia, o almeno aveva dubitato della sua realtà, dando origine a timori, reazioni di ogni tipo e a nuovi interventi satirici su altri media africani. L’illustrazione originale del pezzo (un giovane africano sottoposto a dialisi in ospedale) era stata considerata “prova” di quanto poteva accadere.
Gli articoli tunisini, insomma sembravano sottendere: l’ex (ma non troppo) potenza coloniale, dopo averci succhiato il sangue per qualche secolo ora… vuole anche i nostri reni!
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